Buongiorno mamme!Oggi vi volevo dare dei suggerimenti.Curiose?Si parlerà di allattamento,di voglie durante la gravidanza e di parolacce.
Dice le parolacce.Come farlo smettere?
Le prime parolacce tendono a comparire nel linguaggio del bambino in corrispondenza del primo anno d’asilo,che spesso rappresenta la prima esperienza di vita sociale allargata per il piccolo:in questo nuovo ambiente ha modo di confrontarsi quotidianamente con altri bimbi senza l’intermediazione di un adulto di riferimento a lui esclusivamente dedicato e,tra le tante novità di scambio comporta,rientra appunto la scoperta del turpiloquio.Queste “parole speciali” all’inizio risultano semplicemente incuriosire il bambino,che nella maggior parte dei casi non ne comprende il significato e le ripete soprattutto per emulare i compagni che le usano,in genere i più grandicelli che,come si sa,suscitano nei pi piccoli una forte attrazione.Solo,successivamente sperimentando le reazioni di disapprovazione e scandalo degli adulti,inizierà a capirne il senso e il potente effetto che determinano.(Luigina Catanzaro,psicologa e psicoterapeuta presso l’ospedale S.Paolo di Milano).
Il fascino del proibito esercitato dalle parolacce attrae il bambino,spingendolo in molti casi a usarle più spesso proprio con l’obbiettivo di trasgredire le regole degli adulti e di sentirsi più “grande”.Un’altra funzione è quella di offrire al piccolo una valvola di sfogo, un mezzo per esprimere le pulsioni profonde legate alle successive tappe del suo sviluppo psicofisico:
intorno ai 2-3 anni.età della cosiddetta “fase anale”,in cui si verifica l’acquisizione del controllo degli sfinteri(la capacità di trattenere urina e feci),il bimbo preferisce le parolacce connesse alla produzioni del suo corpo;
tra i 3-7 anni(periodo della “fase fallica”)l’attenzione si sposta sulle parole legate alla sfera della sessualità,e in particolare,agli organi genitali.
Qualche consiglio per mamma e papà
Anzitutto è bene adottare un atteggiamento chiaro fin dalla prima comparsa della parolaccia,spiegando con calma e decisione al bambino che si disapprova quel modo di parlare.Fondamentale,però è fondare questa posizione sulla coerenza del proprio comportamento:non si può pretendere che il piccolo usi un linguaggio “pulito” se sono proprio i genitori a ricorrere a parole o espressioni volgari.Un’altra regola da seguire consiste nell’evitare reazioni eccessive o troppo scandalizzate,in quanto rischiano di enfatizzare il potere delle “parolacce” e quindi la loro forza di attrazione.Importante,infine,è impedire al bambino la visione di programmi televisivi o film che propongono un tipo di linguaggio diseducativo:ciò lo indurrebbe a credere che sia del tutto normale usare le parolacce nel mondo degli adulti e ciò renderebbe più difficile il rispetto delle indicazioni di mamma e papà.
Quando si può togliere la poppata notturna?
Da premettere che secondo me,la cosa è soggettiva.Io per esempio l’ho tolta da poco e mia figlia ha 21 mesi!Naturalmente però io non sono un medico e vorrei farvi leggere un parere della dottoressa Antonella Marchi,ostetrica e presidente dell’Associazione Italiana di Ostetricia (A.I.O) e della dottoressa Silvana Torneo,pediatra a Milano.
Non esiste un’indicazione precisa circa “l’età giusta” per eliminare la poppata notturna:ogni bambino segue,infatti,ritmi individuali relativi al sonno e alla fame,anche se in generale,durante i primi mesi di vita ha l’esigenza di nutrirsi molto frequentemente a causa delle ridotte dimensioni del suo stomaco che si svuota ogni 3 ore circa.In base al metodo dell’allattamento a richiesta,raccomandato dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e dalla Leche League (Lega per l’allattamento materno),si tende a offrire il seno al bebè tutte le volte che lo richiede tramite il pianto.Oltre ad assicurare un contatto fisico tra mamma e figlio,che costituisce un fattore chiave per lo sviluppo del loro legame,questo tipo di approccio rappresenta,infatti,il modo migliore per stimolare e mantenere attiva la produzione di latte da parte della ghiandola mammaria che gradualmente si stabilizza a seconda delle esigenze specifiche del bebè.Altrettanto vero è che a partire da circa il terzo mese,bisognerebbe cercare di far trascorrere almeno 2,5-3 ore tra una poppata e l’altra:in questa fase il numero tende a stabilizzarsi intorno alle 6-7 nell’arco di 24 ore e quella notturna è quasi sempre ancora presente.Nel favorire la sua comparsa saranno decisivi il graduale cambiamento dei ritmi di sonno del bebè e l’introduzione dei cibi solidi tramite lo svezzamento che viene avviato verso il sesto mese.
Consigliabile iniziare lo svezzamento al sesto mese di vita.Proprio a quest’età infatti,il bambino ha bisogno di un maggiore apporto di calorie,oltre che di altri elementi nutritivi.Lo stomaco e l’intestino,in questa fase,raggiungono il livello di maturazione e le dimensioni necessari per assimilare alimenti che prima avrebbero potuto disturbarlo.Via via,quindi le poppate vengono sostituite con le pappe per arrivare a sospendere le prime intorno ai 12 mesi,pur rispettando la scelta di alcune mamme a continuare ad allattare.La prima poppata a essere sostituita con la pappa,è di solito,quella corrispondente al pasto di mezzogiorno e,dopo circa un mese,si consiglia di introdurre la seconda pappa in corrispondenza della cena.In genere,è proprio questa novità a stimolare la sospensione della poppata notturna:l’apporto nutritivo assicurato dalla pappa “solida”è,infatti,in grado di garantire sazietà al piccolo fino al primo mattino.
I ritmi del sonno
Da 0-4 mesi il neonato dorme circa 16-18 ore,senza differenze tra giorno e notte:i risvegli sono determinati dalla fame.
Da 4-6 mesi il sonno inizia a concentrarsi nelle ore notturne secondo un ritmo più vicino a quello degli adulti.In questa fase molti bimbi saltano la poppata notturna.
Da 6-12 mesi il bimbo arriva a dormire quasi 11 ore per notte,grazie anche al ritmo dei pasti.
Perchè nei nove mesi vengono le “voglie”?
Le cosiddette “voglie” corrispondono al desiderio improvviso di un particolare cibo,in genere qualcosa di insolito e “sfizioso”.Ritenute uno dei segnali più caratteristici della gravidanza,sono in realtà connesse a diversi fattore di carattere sia fisico che psicologico.Nel mio caso,mai avute,anche perchè avevo sempre una perenne nausea con vomito,fino alla nascita di mia figlia.
Il concepimento avvia una progressiva trasformazione dell’equilibrio ormonale dell’organismo della gestante con lo scopo di predisporlo allo sviluppo del feto e al parto.Questo cambiamento comporta tra i vari effetti anche:
alterazione del sensi e del gusto e dell’olfatto:in particolare aumenta la soglia di percezione del gusto e la sensibilità nei confronti di alcuni odori che improvvisamente possono diventare insopportabili;nel mio caso non sopportavo niente.Ormai vivevo perennemente nel mio bagno.
variazioni dell’appetito in genere dopo il quarto e il quinto mese:una volta superate le nausee del primo trimestre,l’appetito della futura mamma tende ad aumentare,ciò stimola tra l’altro il bisogno di spuntini improvvisi e la comparsa di voglie particolari,spesso contraddistinte da un elevato contenuto calorico.
L’attesa rappresenta una fase particolarmente delicata anche sul fronte degli equilibri psicologici:la gestante,infatti,si trova a vivere emozioni intense e contrastanti,e accanto a gioia ed entusiasmo,spesso crescono ansia e preoccupazioni legate per lo più al senso d’inadeguatezza nei confronti del futuro ruolo di madre.Ciò lo spinge in molti casi ad aumentare la sua ricerca di attenzioni da parte delle persone che la circondano,soprattutto dal partner (Dott.Daniela Fantini,ginecologa presso il consultorio Cemp di Milano).
Nel mio caso io provavo rabbia e stanchezza,perchè vomitavo ogni giorno ,ogni cosa che mettevo in bocca,mangiavo poco e odiavo quel bruciore allo stomaco,che non mi mollava mai!Volevo che stessi meglio e provando di tutto,dallo zenzero anche ad arrivare al gaviscon e altro,non avevo un minuto di sosta.Una gravidanza stressante anche per altro e infinita!Ero felice,ma stanca!
Un consiglio:se si è sovrappeso non bisogna soddisfare queste voglie ed è consigliabile nella norma,seguire una dieta equilibrata.Questo vale per le donne col peso del corpo,abbondante.
Macchie sulla pelle?
Prima si pensava,che chi non fosse soddisfatto sulle voglie,il bambino, in seguito,sarebbe nato con delle macchie sulla pelle.In realtà quelle macchie,non hanno nulla a che vedere con le voglie,ma dipendono:
da un’elevata concentrazione di melanina,se si tratta di una voglia scura(detta di “caffè”).
la dilatazione dei capillari se si tratta di un macchia di colore rosso scuro(detta di “vino”).
Fonte:Bimbi Sani e Belli.