E se la pet therapy si facesse con i pesci?

Buon pomeriggio! Oggi si parla di pet therapy. Ho già scritto molti articoli riguardo a questo argomento, perchè oltre a reputarla una cosa meravigliosa e anche perchè voglio far capire meglio la sua utilità. Abbiamo parlato della pet therapy con vari tipi di animali, dai conigli, ai cani, ai cavalli, ma avete mai pensato ai pesci? Ebbene oggi ve ne parlerò meglio.

Certo l’idea che un pesciolino rosso può sembrare bizzarra come cosa, ma secondo Alessio Arbuatti, professore di zoologia all’università di Teramo e veterinario acquarista, afferma che in realtà aiutano a combattere l’ansia e la depressione. In molti studi medici, come dentisti o nel mio caso ad esempio, nello studio del mio ginecologo, questi piccoli acquari aiutano i pazienti ad affrontare il tutto con più facilità. E io ad esempio lo ricordo bene. Ero più concentrata, paziente e soprattutto rilassata, visto che aspettavo Giada. Inoltre si è scoperto che gli acquari servono molto a calmare i bimbi iperattivi o affetti da disturbi comportamentali. Aiutano a migliorare l’umore degli anziani e anche a calmare gli adulti e chi soffre di disordine alimentare.

Il fatto di guardare queste adorabili creature nuotare, si produce un effetto ipnotico che riduce il battito cardiaco, normalizza la pressione sanguigna e si alleviano le tensioni del corpo. Dare vitalità a questo ecosistema e a mantenerlo vitale, fa crescere in noi l’autostima.

Nei vari studi che si fa pet therapy , troverete oltre all’acquario, uno psicologo che vi aiuterà a come gestire l’acquario stesso e a come curarlo. Queste cose sono salutari per la psiche. Ad esempio il fatto di spegnere o di riaccendere la luce quando è notte o è giorno, oppure nutrire gli animali e soprattutto pulire il loro habitat.

Tutte queste cose ci aiutano ad essere più responsabili e sicuramente più umani.

Fonte:Donna Moderna e foto prese da internet

DSC04077

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *