Come affrontare il terrorismo insieme ai nostri figli!

Ultimamente spesso vediamo in tv molte scene di terrore e questo ci provoca tanta ansia e paura.Ma i nostri figli devono vedere e sapere che il loro mondo ha queste terribili lacune?Secondo me e soprattutto secondo il CPP (centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti)è meglio non mostrare determinate cose ai propri figli.Perchè?Ora ve ne parlo meglio!

Secondo Daniele Novara,pedagogista e direttore del CPP afferma,che è meglio cambiare canale alla TV,qualora si parli di guerre e di terrorismo.Lui è un massimo esperto in questo campo,perchè per molti anni si è occupato del rapporto tra bimbi,guerre,catastrofi e quant’altro,anche lavorando in territori dove vi sono ogni giorno guerre e terrore,vedi ex Jugoslavia,Corleone e il Kosovo.Lui afferma:”Evitate di terrorizzare i bambini col terrorismo!

Per il semplice fatto che un bimbo di 3 o 6 anni come fa a capire e a distinguere lo stato Islamico dalla religione islamica?In quella fascia di età fanno con i pensieri solo delle bellissime magie,che venire a sapere o a conoscere l’esistenza di questi atti atroci,li metterebbe solo in confusione e automaticamente gli trasmetteremo terrore,che in questo momento per loro è inutile,vista la loro ignoranza.Tant’è che le visite nei campi di concentramento o altro si fanno dalla prima media in poi e non dall’asilo e quindi a bimbi piccoli!

Spaventare i bambini con argomenti fuori dalla loro portata ottiene l’effetto opposto di quello che si vuole aggiungere. Per i più piccoli è pertanto sufficiente, a fronte delle loro domande, un atteggiamento adulto, calmo e rassicurante, senza indulgere nei particolari macabri.Poi se vi pongono alcune domande è giusto solamente rassicurare e non raccontare in maniera dettagliata il tutto.

Bisogna sapere confrontarsi anche parlando di queste tragedie.Il fatto che un bimbo subisca involontariamente certe tragedie,che viva determinate guerre e ha quegli occhi impauriti per l’orrore che ha dovuto vivere,fa si che gli altri bimbi alla vista di ciò e apprendendo tutto il suo malessere,s’immedesimano in lui e automaticamente si sviluppi non solo una solidarietà attiva,ma anche una vera e propria cultura della non violenza,ma che ogni individuo abbia diritto alla felicità,alla pace e soprattutto alla vita.Tutti possono vivere e raccontare le proprie emozioni,senza tabù.Questo serve a controllare meglio certi blocchi e certe ansie che si formano,senza volerlo.

Il fatto che oggi si veda questa forma di solidarietà per le vittime,come fiaccolate,o con manifestazioni in piazza o fare cortei per la pace,serve ai più piccoli e anche ai ragazzi di maggiore età a fare capire loro che NON SONO ASSOLUTAMENTE SOLI!

E infatti soprattutto nelle scuole si dovrebbe fare ciò,per far capire che non si tratta di una guerra di religione,ma di puro terrorismo.

Le scuole adesso sono miste ed essendo miste questo può aiutare a far si che tutti bimbi e di diversa religione,possano fare davvero tanto insieme!Battere il terrorismo è un interesse comune e solo questo i bimbi devono capire!

Naturalmente bisogna anche insegnare ai propri figli che la violenza non genera violenza e che se uno litiga non deve per forza morire o fare del male al prossimo!Il CPP ha creato un metodo che si chiama Litigare bene e questo insegna a litigare bene che in età evolutiva,rappresenta fiducia e speranza per tutto il resto della vita.”

Io faccio così con mia figlia e continuerò a seguire questo metodo,perchè penso che sia quello più giusto!La vita già è amara e con lei lo è stata anche tanto e ha vissuto determinate paure che non voglio creargliene inutilmente altre,senza prima capire bene il perchè di tutto questo odio.Ed essendo piccola come fa a capire tutto questo?Forse quando crescerà sarà tutto finito e sarà talmente un lontano ricordo che lo studierà e affronterà con coscienza tutto quello che le circonda.Ma adesso che senso avrebbe darle queste preoccupazioni in più?Per il bene di mia figlia,preferisco aspettare solo il giorno in cui lei sia realmente pronta!La vita di un uomo e di una donna è fatta di tappe: c’è il tempo del gioco è quindi della spensieratezza e il tempo del confronto e quindi il tempo di capire…Mia figlia è nella prima fase, come tutti i vostri piccoli figli d’altronde e allora care mamme e cari papà, perchè non regalare loro quei momenti di spensieratezza, come tutti noi abbiamo avuto nella nostra infanzia? Si ok mi direte che i tempi sono cambiati, ma io penso che nessuno può togliere ad un figlio tutto questo…Consideratemi ingrata come madre,ma io faccio e farò in questo modo! Sicuramente là fuori c’è il Terrorismo, ma dentro casa mia o meglio nel mondo magico di mia figlia la parola”terrorismo”al momento non esiste!

Fonte:http://www.cppp.it/,foto prese da internet

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