Prevenzione nelle infezioni respiratorie

Secondo il Ministero della Salute,le infezioni respiratorie sono considerati uno dei problemi più frequenti nel bambino e si manifestano con episodi che possono interessare le alte o anche le basse vie aree: raffreddori,faringiti,otiti,laringiti,bronchiti e broncopolmoniti. A essere più precisi è opportuno distinguere due possibili situazioni: la ricaduta e la recidiva.

Naturalmente un bambino con infezioni ricorrenti diventa anche una fonte di contagio per gli altri,il che spiega perchè spesso in asili e scuole si assiste a vere e proprie microepidemie locali dalle quali vengono talvolta colpiti anche gli adulti.

Per circa l’80% le infezioni ricorrenti sono dovute a virus e soltanto una ridotta minoranza a batteri,tra i quali lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A,seguito da Haemophilus influenzae, Streptococcus pneumoniae e Moraxella catarrhalis.Un dato molto importante in quanto richiama l’attenzione a un impiego appropriato degli antibiotici, del tutto inutili e controindicati nelle forme di natura virale.

Ai genitori,quello che può terrorizzare, non è tanto l’infezione,ma il fatto che si ripeta a distanza di poco tempo e questo provoca timore nel somministrare ancora farmaci al bambino.Questo è dovuto a vari fattori:

1.la “verginità” nel sistema immunitario: infatti esso matura a seguito del contatto dei vari batteri e virus circolanti. Dopo il sesto mese di vita, con la riduzione degli anticorpi ereditati dalla madre nell’ultimo trimestre di gravidanza,ogni individuo diventa più
vulnerabile alle infezioni, alle quali soccombe con maggiore facilità rispetto a un bambino più grandicello che ha già affrontato l’esposizione alla comunità.

2. le vie aeree, che im fase prescolare sono ancora in fase di maturazione.

3.il contesto in cui vive il bambino e in particolare l’esposizione all’inquinamento atmosferico e domestico,al fumo passivo al sovraffollamento ambientale.

Tuttavia esistono degli strumenti di prevenzione a tal riguardo.E sono:

1.i vaccini batterici,che stimolano il sistema immunitario a ridurre il numero e la durata delle infezioni.

2.le vaccinazioni,che coprono,però,solo una parte i patogeni respiratori sono inutili ad attivare l’organizzazione delle risposte naturali.

3.i probiotici, ossia un tipo di batteri, per il quale la ricerca sta documentando effetti favorevoli sulle difese.

4.l’alimentazione, che dovrebbe essere variata e apportare in maniera equilibrata antiossidanti,vedi la vitamina C ed E e minerali,come lo zinco e il ferro,preziosi per le cellule che combattono i germi patogeni.

Bisogna consultare il medico nel caso di due o tre giorni di febbre o nel caso la cosa sia recidiva,durante una terapia antibiotica.Nel caso di peggioramento delle condizioni del bambino.Nel caso di una ripresa dei sintomi,appena scomparsi.Nel caso di presenza di ghiandole gonfie ed eruzioni cutanee.Nel caso in cui, il bambino,durante la cura farmacologica,mostri stanchezza e debolezza e mostri scarsa attenzione nel gioco.In caso di presenza di vomito o diarrea e difficoltà nel recupero dei liquidi buttati.E come ultima cosa anche un’inefficacia di un antibiotico dopo tre giorni.

In conclusione,cosa devono sapere i genitori?

Evitare di essere ansiosi e timorosi sul fatto che vostro figlio, possa avere un deficit immunitario.
La carenza di ferro può essere causa di infezioni correnti.
Consultare sempre il proprio medico e MAI fare una propria cura.
Fare un uso ragionevole dei farmaci.
Rispettare i tempi di guargione del bambino.

Tutto questo lo potete leggere, in maniera più approfondita, sulla guida “Regaliamo il futuro”,un macro progetto di salute per la famiglia, voluto dalle Società Scientifiche di Pediatria SIP,SIPPS e FIMP, in collaborazione con il Ministero della Salute. Si declina in
una serie di Campagne educative per la tutela materno infantile e per la salvaguardia della salute dell’infanzia e dell’adolescenza.”Regaliamo il futuro” è promosso dal “Network GPS”Genitori,Pediatria e Scuola, una virtuosa sinergia che opera anche all’interno dell’Istituzione scolastica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *