Troppi compiti per i bimbi

Buon pomeriggio!Scommetto che siete impegnate a fare i compiti con i vostri cuccioli,ma…è giusto fare così tanti compiti?Scopriamolo insieme!

Studiano in media 9 ore alla settimana,superati soltanto dai cinesi.Eppure non sempre i risultati ripagano questa fatica.Cerchiamo di capire a che cosa servono gli esercizi a casa e come mai esistono queste differenze.Spetta ai bambini e ai ragazzi italiani il record di tempo trascorso a studiare:secondo le rivelazioni Ocse Pisa 2012 raccolte sui risultati di studenti di 38 Paesi in tutto il mondo,n media il tempo dedicato ai compiti a casa è di nove ore alla settimana per gli italiani delle scuole primarie e medie,contro una media di 5 ore per tutto il resto del mondo.Solo i cinesi studiano di più e cioè 14 ore,mentre in Finlandia e Corea le re si riducono a tre.Quello che colpisce,però e la disparità tre le competenze raggiunte:finlandesi e coreani,pur non  trascorrendo molto tempo sui libri,svettano in cima alle classifiche per i risultati ottenuti.L’Italia si distingue anche per il divario tra gli studenti più avvantaggiati dal punto di vista socio-economico,che arrivano a studiare fino a 11 ore a settimana,e quelli meno fortunati che in media non superano le sei ore di studio.I risultati di questa indagine meritano di essere analizzati facendo una premessa importante.Quello che colpisce di solito sono i numeri,ossia le ore di studio,ma occorre anzitutto riflettere sul fatto che i sistemi scolastici esaminati sono molto differenti tra di loro.Secondo la Ocse,la giusta dose di studio settimanali sarebbe di 4 ore e oltre a queste ore,secondo gli analisti,il beneficio tende ad assottigliarsi.Non ha senso,in altre parole,trascorrere troppe ore sui compiti:se al lavoro svolto a scuola è stato finalizzato all’apprendimento dell’alunno,potranno bastare solo poche ore per consolidare ciò che è stato spiegato dai maestri in classe.Questo significa che non si debba dare troppa importanza alla quantità delle ore,ma alla qualità di un insegnamento che non sia solo frontale,ma se coinvolga in modo attivo,l’organizzazione di un tempo scuola adatto all’apprendimento e non ultimo sulle modalità in cui i compiti vengano svolti a casa.

E i genitori?

I genitori non dovrebbero sostituirsi agli insegnanti nel controllare che i compiti siano stati ben svolti,ma dovrebbero garantire le condizioni perchè il bambino possa fare una bella esperienza scolastica,dandogli la giusta motivazione e facendogli capire che la scuola è un’esperienza positiva e che per questo dovrà impegnarsi.

Pensiero di un pedagogista,il Dottor Paolo Ragusa:”Colpa di un modello di scuola vecchio.Il senso dei compiti a casa è esercitativo,ossia dovrebbe consistere nel mettere in ordine ciò di cui si è parlato a scuola.I compiti servono al bambino se vengono correlati con il lavoro svolto a scuola.Purtroppo non sempre si lavora orientando la fatica del docente verso l’apprendimento dell’alunno,organizzando cioè bene la classe,il ritmo delle ore e delle attività da proporre in modo da stimolare i ragazzi attraverso le domande,i problemi,le realizzazioni.”

Pensiero di una psicologa,la Prof.Emanuela Confalonieri:”I genitori non devono finire i compiti dei figli.I compiti a casa,servono a verificare quanto siano state comprese le spiegazioni della maestra.I compiti non devono essere intesi come un qualcosa di incompiutamente svolto e secondo me,questo è uno dei motivi per cui poi,si hanno delle ripercussioni sul successo scolastico.Non si devono finire o fare i compiti dei bambini,perchè così i maestri non capiscono se l’alunno sia stato in grado di capire quell’argomento.Così facendo si vanifica il senso del compito a casa.”

Fonte:Bimbi Sani e belli e foto prese da internet

bambina-compiti-975x650

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »