Tutto per il Mondo Femminile e i Bambini

Uffa!Non voglio andare a nanna!

Quante volte i nostri figli,ci hanno detto queste cose?Sia grandi che piccini.I più piccoli si lamentano e fanno i capricci,perchè il pisolino lo vedono come una costrizione dei propri genitori.E nel mio caso mia figlia me lo fa capire.Mi dice “no,no e no” e si ferma lì,ma se riuscisse a parlare ancora di più,secondo me mi direbbe,”cattiva mamma!

Il piccolo fa i capricci e l’ora della nanna,si allontana e notte dopo notte i genitori sono sempre più stanchi?Ecco le soluzioni!

Un recente studio inglese condotto da Netmums,un sito dedicato alla genitorialità femminile,rivela che il 50 %delle coppie è stressata proprio per queste ragioni,”il sonno,soprattutto nei primi mesi di vita,non può essere controllato dai genitori”,spiega la dottoressa Alessandra Giovanelli,pedagogista,counselor e mediatrice familiare a Parma.”Dal primo anno di vita in poi,invece,può iniziare uno sleeping training (“un corso di sonno”)”.

Lasciarlo piangere è una buona idea?

“Il pianto è uno degli strumenti di comunicazione dei bambini.A volte lo utilizzano per un disagio.Potrebbe essere fisico,coliche o la stanza è calda o fredda.Meglio accertarsi cosa hanno e non lasciarli piangere e aspettare che finiscano.Se il bambino ha paura di stare solo,alimenterà queste paure che si trascinerà in età adulta”,spiega la dottoressa.”Addormentarsi significa allontanarsi da mamma e papà,per entrare in un mondo sconosciuto,che potrebbe essere pieno d’insidie.Le paure dei bimbi spesso,sono considerate irrazionali,sono legate al fatto che non sanno se o come si risveglieranno alla mattina.Hanno a che vedere con l’incertezza sulla loro capacità di sconfiggere i mostri notturni.”

Quante ore deve riposare?

Se i grandi hanno bisogno di 7-8 ore di sonno per notte, i piccoli necessitano di un numero di ore maggiore.I lattanti,quando sono stanchi,si addormentano ovunque si trovino e dormono dalle 15 alle 16 ore complessive,in genere circa 9 ore di notte e le restanti di giorno.Intorno ai due anni,le ore si riducono a 12-13:10 di notte e le residue del pomeriggio.Poi le ore di sonno diminuiscono progressivamente,fino ad adeguarsi al ritmo degli adulti.

Percepisce l’emozioni dei genitori?

 Lo studio rivela che molti genitori si sentono in colpa per essere stati lontani dal bambino per buona parte della giornata e tentano di recuperare il tempo perso stando più tempo la sera.Per dimostrare,prima di tutto a loro stessi,di essere buone madri o bravi padri.”Il bambino,cogliendo questa debolezza,potrebbe sfruttare la situazione a proprio vantaggio.La relazione tra madre e figlio,non a caso viene definita “di pancia”:i figli,come quando erano nell’utero,percepiscono le sue emozioni”spiega l’esperta.

 E i giochi troppo attivi?

Giochi troppo attivi alla sera potrebbero fare credere ai genitori che il bambino cederà alla stanchezza e si addromenterà.In realtà,aumentando il livello di adrenalina,il bambino sarà si pi stanco,ma meno disposto a prendere sonno.”Quando i bambini raggiungono nuove competenze,come camminare,mangiare da soli,si sentono sovraeccitati.”Anche le giornate “no”,possono influire sul loro sonno:”Potrebbe trattarsi di un litigio con i compagni d’asilo,di una richiesta insoddisfatta,di un contesto familiare difficile…tutte situazioni che, come per gli adulti,possono generare malumori e insonnia”,aggiunge la dottoressa.

 Allora quali sono le regole?

Sono dei piccoli e semplici passi:

Fare comprendere al bambino che c’è differenza tra giorno e notte.Prima che vada a dormire,iniziare ad abbassare le luci e fare attività rilassanti come passare un momento insieme ai genitori sul divano.

La visione di un cartone animato potrebbe non aiutarlo:il rischio è che una volta preso sonno,si svegli ripetutamente durante la notte.

Instaurare una routine.”I gesti ripetuti,che annoiano gli adulti,sono i grande conforto per i bambini”afferma l’esperta.Fare un bagnetto caldo sempre alla stessa ora,purchè l’acqua non li ecciti,ascoltare una fiaba,indossare il piagiamino,ricevere il bacino della buonanotte prima che la mamma o il papà lascino al stanza,creano delle sicurezze nel bambino.Il piccolo,infatti,pensa:”Se ieri sera mamma e papà hanno fatto cosìe stamattina mi sono svegliato,allora mi sveglierò anche domani!”

Il lettone solo alla domenica?

 Evitare di accogliere sempre il bambino nel lettone dei genitori.”I figli devono capire che esistono due mondi:quello dei grandi e quello dei piccoli.”Dopo i primi tempi,la coppia deve ritrovare il proprio spazio.Quando il piccolo insiste per andare spesso nel letto dei genitori e lo lo assecondano,bisogna farsi delle domande.”Generalmente”spiega la dottoressa”sono le coppie in crisi che ospitano più di frequente i figli nel loro letto.Ma il bambino non deve essere strumentalizzato e deve imparare a dormire nel suo letto,da solo.”Il lettone di mamma e papà deve essere un’eccezione e bisogna stabilire delle regole.Se il bimbo è già grande,gli si può dire:”Puoi venire da noi alla domenica mattina o quando non ti senti bene”.

A proposito di mostri e fatine

Le paure dei bimbi per mostri e fate cattive devono essere tenute nella massima considerazione.Meglio evitare frasi del tipo:”Ma non vedi che non c’è nessun mostro?”e usare stratagemmi per sconfiggere le loro paure.

La figura paterna è molto importante in questo frangente.”il padre,agli occhi dei figli,è molto forte,così come la madre è simbolo di accoglienza”.Potrebbe bastare davvero poco:una lucina “magica”,una spada anti-mostro costruita insieme;insomma un po’ di creatività.

Gli adulti devono essere sempre i primi a non trasgredire le regole.Se si è stabilito che a un determinato orario si va a letto,il genitore deve sempre rispettare quanto ha stabilito.Non cedere mai:il rischio è quello di fare pensare al bambino che ha potere sui grandi.Ma se lui è più forte dei genitori,chi lo difenderà dai mostri notturni?

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Fonte:rivista con consulenza di Alessandra Giovanelli.

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