Noi e Vite coraggiose, libro della Fondazione Bambino Gesù di Roma

La mia vita da madre è sempre stata in salita e mai in discesa. Diciamo che non ho mai avuto l’occasione di “scendere” emotivamente e psicologicamente. Sono mamma di una piccola peste di nome Giada e a soli 2 anni, l’accompagnai in uno dei suoi “viaggi” non di puro divertimento,ma lo chiamerei un vero e proprio “viaggio di coraggio”.

Il suo viaggio è stato un’intervento a cuore aperto,dovuta ad una piccola malformazione cardiaca. Durante questo viaggio conobbi medici, infermieri con un cuore grande, ma che fanno un lavoro eccezionale al Bambino Gesù di Roma.

E sempre durante questo viaggio, feci parte di un piccolo progetto. Lo stesso Bambino Gesù mi propose di far conoscere al mondo la loro struttura e di documentarla con foto e delle piccole storie di genitori e bimbi.

Loro stessi li considerano dei piccoli eroi e nella sfortuna Giada si trovò a farne parte. Era una cosa del tutto casuale e per niente organizzata. All’inizio io e mio marito non la prendemmo bene, anche perchè mia figlia lo stesso giorno doveva essere operata, ma poi visto le loro buone intenzioni capì che forse sarebbe servito a qualcosa. E di fatto, il libro fu regalato successivamente al Papa e a Trump durante la sua visita in Italia.

Il libro mostra diversi volti e diverse vite. Ci sono numerosi volti di mamme e di papà e soprattutto dei più piccoli, dove mostrano per intero i loro stati d’animo. Pensate che tenevo i fotografi, mentre portavo mia figlia in sala operatoria, e per molti può sembrare invadente come cosa, ma talmente ero concentrata su mia figlia che non ci feci caso. In quel momento mia figlia aveva bisogno di me e quando mi arrivò il libro, dove vedevo me e mia figlia, credetemi ho pianto come una scema.

Perchè sono momenti che è difficile dimenticare. Sono cose che sia lei che tu ti porterai dentro per sempre. Far parte di tutto questo mi ha aiutata a capire che far del bene anche quando hai la testa altrove, ti fa sentire ancora più utile.

Il libro non si vende in nessuna libreria,ma verrà spedito in buona parte dei centri, perchè lo stesso Bambino Gesù è presente a livello internazionale con interventi di cooperazione nei Paesi Emergenti. Hanno stretti contatti collaborativi in Giordania e Repubblica Centro Africana,che prevedono attività di formazione, pediatria di base, riabilitazione, neurologia e chirurgia specialistica. Con Russia, Macedonia, Ucraina, Venezuela, Libano, Palestina, Kosovo, Camerun e Algeria sono attivi progetti di alta specializzazione che prevedono assistenza clinico-chirurgica a Roma per i casi più gravi. Inoltre è l’unico Polo europeo in grado di rispondere a tutte le esigenze trapiantologiche in età pediatrica come il midollo, il cuore, la cornea, il fegato e il rene. Nel 2010 è stato impiantato il primo cuore artificiale permanente intratoracico su un paziente in età pediatrica. Aiuta le famiglie anche negli alloggi, offrendo assistenza alloggiativa gratuita a circa 3500 famiglie.

Ed ecco perchè ha una parte in inglese e una in italiano. E quando il piccolo Charlie era stato chiamato dallo stesso ospedale, guardai mi figlia e le dissi che un altro piccolo eroe stava arrivando nello stesso luogo, dove solo i veri eroi possono avere dei veri superpoteri! Proprio questo le dissi prima di entrare in sala operatoria. I medici mi dissero che mia figlia si era addormentata tranquillamente e che io stessa ero stata meravigliosa, perchè di solito vedono mamme che giustamente si fanno prendere dall’ansia e dal panico, ma io sono riuscita a farla sorridere fino all’ultimo. Io però non mi sentìi così tanto meravigliosa e anzi scoppiai a piangere, perchè so che la notte stessa e quella successiva mia figlia avrebbe passato la notte da sola in terapia intensiva. Anzi vi dirò di più…Per colpa di una gravidanza non tanto eccellente, in quel momento io mi sentivo la causa di tutta quella sua sofferenza. Ora che è tutto passato dobbiamo affrontare altre cose, ma sento di farcela come la prima volta! Diciamo che basta essere coraggiose come questi piccoli eroi e dare serenità come fanno gli stessi operatori sanitari del Bambino Gesù. Io ho appreso da loro e da mia figlia! Sono orgogliosa di avere fatto questo, orgogliosa di mia figlia, che è forte come una roccia e orgogliosa di voi,che mi avete dato la possibilità di dire a tutti che alle volte la medicina fa dei grandi passi, ma quando si tratta di bimbi, beh…Si fanno passi da gigante!

Fonte: foto Luigi Baldelli, testo Fondazione Bambino Gesù

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